È arrivato al giro di boa il Progetto UE Smart Protein (1° gennaio 2020-30 giugno 2024) che ha l’obiettivo di sviluppare la prossima generazione di alimenti proteici a base vegetale: nutrienti, affidabili, rispettosi dell’ambiente, parte di una catena di approvvigionamento sicura e a prova di futuro. “La sfida principale – si legge nella descrizione del progetto – è garantire l’accesso a un’alimentazione sana a livello globale da parte di sistemi alimentari sostenibili. Il progetto Smart Protein affronta questa problematica tramite filiere produttive delle proteine ‘a prova di futuro’, con un impatto positivo su bioeconomia, ambiente, biodiversità, sicurezza alimentare e nutrizionale e fiducia dei consumatori”.
Al Progetto, coordinato dalla National University of Ireland, Cork, partecipano una trentina di partner esterni – tra cui università, istituti di ricerca, aziende, PMI e ONG – di 14 Paesi europei e non. Per l’Italia figurano Università degli Studi di Udine, Libera Università di Bolzano, Arca, Barilla, Mogu.
Smart Protein, che costa oltre 9,5 milioni di euro di cui quasi 8,2 finanziati da Bruxelles nell’ambito del Programma Horizon per lo sviluppo della ricerca e innovazione, ha già ottenuto significativi risultati, e altri sono attesi nei prossimi due anni.
Tra i primi risultati, un dettagliato Report sui trend di consumo dei prodotti Plant-Based (PB) in 11 Paesi europei fra settembre/ottobre 2018 e settembre/ottobre 2020. E mai come stavolta, i numeri parlano da soli.
In Europa boom delle vendite: +49% in due anni
Nel 2020, l’industria alimentare europea di prodotti a base vegetale ha segnato un +49% a valore rispetto al 2018, per un totale di 3,6 miliardi di euro (fonte: Nielsen MarketTrack).
Se questi sono i numeri complessivi, il Report esamina nel dettaglio l’andamento delle varie merceologie di prodotti (burger/piatti pronti, bevande, spalmabili, dessert, salse ecc.) nei vari Paesi. Si scopre così che il maggiore incremento del valore di vendita di burger e piatti pronti a base vegetale si riscontra in Germania (+226%), seguita dall’Austria (+82%). Le bevande vegetali si confermano la categoria con la crescita più veloce nella maggior parte dei Paesi, con incrementi particolarmente forti in Polonia (+76%) e Romania (+73%). L’Olanda guida le vendite dei formaggi (anche) vegetali, con un tasso di crescita del 400%, mentre in Belgio il valore di vendita dello yogurt vegetale di soia ha sfiorato +500%.
Proteine a prova di futuro
In una canzone del 1990, Lucio Dalla raccontava come sarebbe stato il “motore del duemila”. Trent’anni dopo, il Progetto Smart Protein si pone un obiettivo molto più ambizioso: mettere a punto le proteine del futuro, sostanze nutritive essenziali per il corpo umano, “for a Changing World”.
Alcuni esempi. Si stanno convalidando e mettendo alla prova prodotti proteici innovativi, convenienti ed efficienti nell’impiego di risorse di tipo vegetale, derivati da fave, lenticchie, ceci e quinoa. Saranno poi create proteine da biomasse microbiche derivate da funghi commestibili mediante il riciclo creativo dei flussi di lavorazione laterali dei settori di pasta (residui di pasta), pane (crosta del pane) e birra (lievito esaurito e radichette di malto).
Torneremo a raccontarvi gli esiti di questo grande impegno internazionale.
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