10.09.2024
Dieta a base vegetale e i benefici per la salute

Dieta a base vegetale e i benefici per la salute

Seguire una dieta a base vegetale comporta un rischio inferiore di cancro, malattie cardiovascolari (come infarto e ictus) e morte prematura. Questa la conclusione dello studio Cardiovascular health and cancer risk associated with plant based diets: An umbrella review, recentemente pubblicato sulla rivista online Plos One e redatto da un team di ricerca italiano guidato da scienziati dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, in collaborazione i colleghi del Dipartimento di Biochimica dell’Università di Cambridge (UK), dello Stanford Prevention Research Center dell’Università di Stanford (USA) e dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna.

I ricercatori, coordinati da Angelo Capodici, hanno svolto una revisione a “ombrello” sui dati di una cinquantina di studi internazionali realizzati fra il 2000 e il 2023 (vedi grafico) nei quali erano disponibili informazioni sui modelli alimentari seguiti dai partecipanti e le cartelle cliniche.

Le conclusioni di 50 studi scientifici sulle diete a base vegetale

Incrociando una ricca messe di dati emerge che vegetariani e vegani hanno un profilo migliore dal punto di vista dei fattori di rischio per malattie cardiometaboliche, come indice glicemico, pressione arteriosa, colesterolo, indice di massa corporeo (BMI, body mass index) e infiammazione. Più in generale, dieta vegana e vegetariana sono statisticamente associate a “un rischio ridotto di cancro e cardiopatia ischemica”, mentre quella vegetariana offre “una ridotta mortalità per malattie cardiovascolari”. Infine, per quanto concerne specificamente il cancro, emerge un legame con un rischio ridotto per alcuni tumori, tra i quali neoplasie a colon, pancreas, fegato, polmone, melanoma.

La conclusione dei ricercatori è netta: “Una dieta a base vegetale può essere benefica per la salute umana e rappresentare una delle strategie preventive efficaci per le due malattie croniche di maggior impatto sulla salute umana nel ventunesimo secolo”.