L’Unione Europea deve trovare nuovi modi per indirizzare una parte degli ingenti fondi della Politica Agricola Comune (PAC) verso una produzione alimentare rispettosa del clima. Attualmente, infatti, la PAC sostiene per l’80% l’agricoltura ad alta intensità di emissioni, mentre l’importo stanziato per sostenere i prodotti a base vegetale rimane marginale. Questo nonostante la strategia europea Farm-to-Fork richieda che più cibo sia prodotto dalle piante e in Europa.
La richiesta della conferenza di chiusura del progetto Smart Protein
Questo è l’appello lanciato il 24 maggio scorso a Berlino, nel corso della conferenza di chiusura del Progetto quadriennale di ricerca UE Smart Protein, dedicato al mercato degli alimenti e bevande a base vegetale. Al progetto, coordinato dalla National University of Ireland, Cork, hanno partecipato una trentina di partner esterni – tra cui università, istituti di ricerca, aziende, PMI e ONG – di 14 Paesi (per l’Italia: Università degli Studi di Udine, Libera Università di Bolzano, Arca, Barilla, Mogu). Costato oltre 9,5 milioni di euro, Smart Protein è stato finanziato per quasi 8,2 milioni da Bruxelles nell’ambito del Programma Horizon per lo sviluppo della ricerca e innovazione.
Dalla Danimarca un piano di azione a favore dei prodotti a base vegetale
Una delle conclusioni più significative del Progetto Smart Protein, a cui abbiamo dedicato diversi post, è che la maggior parte dei cittadini europei sta progressivamente aumentando il consumo di proteine di origine vegetale per una serie di ragioni, tra le quali la salute, l’ambiente e il benessere degli animali.
Una tendenza già in atto, dunque, che a livello dei Paesi membri UE ha cominciato a trovare riscontro da parte delle istituzioni. È il caso della Danimarca, il cui Governo ha introdotto a fine 2023 un piano di azione per la promozione dei prodotti a base vegetale, comprendente l’aumento del consumo nella ristorazione pubblica, la formazione di professionisti dedicati, misure ad hoc per l’export, la produzione e la trasformazione, l’approvvigionamento di materie prime agricole, la promozione di ricerca e lo sviluppo.
Un’altra richiesta, riguardante anche l’agricoltura italiana, emersa dalla conferenza di Berlino è che l’UE promuova nell’Europa mediterranea le colture di base quali ceci, fagioli e lenticchie. Il progetto Smart Protein sta incoraggiando gli agricoltori a coltivare colture ricche di proteine destinate al consumo umano.
Oltre alle questioni politiche, la Smart Protein Closing Conference ha trattato una serie di temi tecnici di grande interesse:
- diversificazione delle proteine e linee guida dietetiche nazionali: lacune e opportunità;
- promozione dell’agricoltura biologica rigenerativa delle colture proteiche in Europa;
- ingredienti e proteine vegetali: (bio)lavorazione e applicazioni innovative;
- il viaggio delle fave, dalla fattoria alla tavola;
- la produzione di polvere di tempeh da diversi substrati.
Su alcuni di questi temi torneremo post di approfondimento nei prossimi mesi.