- Nel primo semestre 2021 i consumi delle famiglie italiane di frutta e verdura fresche sono tornati ai livelli pre-Covid: 2,9 milioni di tonnellate di ortofrutta fresca. Nel complesso il 22% delle proteine che consumiamo è di origine vegetale (con le vendite dei prodotti plant-based in aumento nel primo semestre 2021 del +14,7%)
- Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), una dieta sana dovrebbe includere almeno 400g di frutta e verdura al giorno, meglio se distribuiti – secondo il World Cancer Research Fund (WCRF) – in almeno 5 porzioni
- Gli esperti: per mantenersi in salute, le evidenze scientifiche confermano la necessità di un’abbondante quota di alimenti vegetali. Puntiamo su prodotti freschi ma guardiamo anche a soluzioni innovative, come i prodotti plant-based, per rispettare le quantità consigliate.
Nel corso dell’anno Internazionale delle Frutta e della Verdura, nel primo semestre di quest’anno il consumo di frutta e verdura fresca in Italia si è attestata sui 2,9 milioni di tonnellate tra gennaio e giugno (in linea col periodo pre-pandemia[1] ) con una crescita del consumo di proteine vegetali in generale, che oggi rappresentano il 22% del totale di proteine consumate in Italia. Un contributo importante all’assunzione di proteine vegetali arriva anche dalla crescita dei consumi di prodotti innovativi, come i plant-based, le cui vendite nella GDO sono aumentate del +14,7% nel primo semestre 2021 rispetto all’anno precedente[2]. La fotografia sui consumi di frutta e verdura in Italia è stata scattata dal gruppo Prodotti a base vegetale dell’associazione di categoria Unione Italiana Food, che ha reso noti numeri e tendenze di un comparto alimentare di cruciale importanza per il benessere degli italiani.
Gli esperti ricordano: un’alimentazione equilibrata – accompagnata da un adeguato livello di attività fisica – è il punto di partenza per mantenersi in salute, ma servono anche soluzioni agili e funzionali per cercare di rispettare le quantità suggerite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (400g al giorno/pro-capite). Secondo Alessandra Bordoni, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e docente di Scienza dell’Alimentazione, Nutrizione Umana e Biochimica presso l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum, “Frutta e verdura sono alimenti fondamentali per una dieta sana e bilanciata. Sappiamo che, soprattutto nel consumo di verdura, ci sono alcune barriere dovute alla rapida deperibilità dei prodotti freschi, e quindi alla necessità di approvvigionamento frequente, ai tempi di pulizia e preparazione, ai costi, a volte a caratteristiche sensoriali non totalmente conformi alle aspettative, ecc. Per aiutarci a rispettare le dosi consigliate, il consumo di prodotti plant-based, di alimenti surgelati o pronti in busta, già puliti e lavati, può essere una interessante strategia e facilitare l’apporto nutrizionale indispensabile per la nostra dieta giornaliera. Vitamina C, betacarotene e folati sono solo alcuni dei micronutrienti contenuti in frutta e verdura, di fondamentale importanza per il benessere dell’organismo e per la prevenzione di malattie croniche quali cancro, diabete, malattie cardiocircolatorie e obesità”.
Afferma Lucilla Titta, biologa nutrizionista e ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia-IEO di Milano: “Il World Cancer Research Fund (WCRF) consiglia di seguire un’alimentazione ricca non solo di cereali integrali e legumi, ma anche di frutta e verdura da distribuire in almeno 5 porzioni al giorno[3]. Con una vita dai ritmi sempre più frenetici è fondamentale cercare soluzioni pratiche e veloci per rispettare i livelli di consumo raccomandati. Anche i prodotti a base vegetale – che si stanno sempre più diffondendo sulle tavole degli italiani – possono essere alleati preziosi, non solo perché ci aiutano a raggiungere questo obiettivo, ma anche perché hanno un basso contenuto di grassi – in particolar modo grassi saturi – e, in alcuni casi, un buon contenuto di grassi insaturi. Ovviamente, come tutti gli alimenti, anche i plant-based vanno inseriti all’interno di una dieta varia, che non escluda nessuna categoria di prodotto e ci consenta di mangiare tutto nelle dosi e quantità consigliate”.
Ma cosa bisogna fare per seguire una dieta sana, quali parametri sarebbe giusto rispettare? Secondo il Rapporto EAT-Lancets[4], per avere un apporto calorico ottimale si dovrebbe attingere in larga parte ad alimenti di origine vegetale, prediligere i grassi insaturi rispetto a quelli saturi e limitare le quantità di cereali raffinati e zuccheri aggiunti. In tal modo, oltre al benessere generale si favorisce la riduzione del rischio d’insorgenza di malattie croniche. Le raccomandazioni del rapporto EAT-Lancet implicano anche un raddoppio dei consumi di alimenti vegetali, come frutta, verdura, legumi e frutta a guscio, e una riduzione superiore al 50% del consumo globale di zuccheri aggiunti e di carne rossa.
Insomma, secondo gli esperti gli alimenti plant-based possono rappresentare, all’interno di un’alimentazione sana e bilanciata, dei prodotti coerenti con la migliore tradizione mediterranea. Sono offerti ormai in moltissime categorie merceologiche (bevande, burger, polpette, prodotti al cucchiaio con fermenti lattici, gelati, dessert, salse, condimenti, ecc.), hanno un elevato contenuto di servizio e aiutano a portare in tavola uno degli ingredienti – i vegetali – base della dieta mediterranea, considerata in tutto il mondo lo stile di vita più sano e salutare.
[1] Osservatorio di mercato CSO Italy su dati Gfk, 2021.
[2] Rapporto Coop, 2021, pag.153.
[3] WCRF/AICR. WCRF/AICR. Food, Nutrition and Physical Activity and the Prevention of Cancer: a global perspective. Third Edition, 2018.
[4] The Lancet. Food in the Anthropocene: the EAT-Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems.