Di fronte agli shock degli ultimi anni (Covid-19, emergenza climatica, boom dell’inflazione, guerra Russia-Ucraina), aumenta nel mondo la propensione a un maggiore consumo di plant-based food, data la necessità di un sistema alimentare più sostenibile e sicuro (accessibile/disponibile).
Questa la conclusione della ricerca “Grains of truth”, recentemente pubblicata da EAT – organizzazione non profit mondiale per lo sviluppo di un sistema alimentare globale sostenibile – e GobeScan – società di consulenza globale per un futuro equo e sostenibile.
La ricerca è il frutto di un’indagine condotta, fra giugno e luglio 2022, fra un campione rappresentativo di consumatori 31 Paesi dei cinque continenti (quasi 30 mila in tutto) per esplorarne le nuove attitudini alimentari. Alcuni fra i risultati principali.
- Più di un consumatore su cinque (22%) dichiara di mangiare alimenti a base vegetale rispetto al 17% del 2019, mentre rimane stabile il numero di coloro che affermano di mangiare cibo sano.
- L’interesse a provare diete a base vegetale è maggiore tra i gruppi di popolazione più giovane:
- 43% Millennials (25-40 anni)
- 40% Generazione Z (11-16 anni)
- 37% Generazione X (41-57 anni)
- 28% Baby Boomers (58-67 anni)
- Nella classifica internazionale dei consumi (effettivi o aspirazionali) di alimenti a base vegetale, l’Italia si pone in una posizione mediana
IL 2023 SARÀ L’ANNO DEI PLANT BASED?
Venendo in particolare all’Italia, nei mesi scorsi abbiamo dato conto degli andamenti in crescita generale e costante dei consumi di prodotti a base vegetale.
Una novità arriva ora dal Rapporto Coop 2022, sono state appena pubblicate sia la versione estesa (sulla quale torneremo nel prossimo post) sia le tavole previsionali. Nell’ultima di queste, chiamati a rispondere alla domanda su “quali saranno i nuovi cibi/preparazioni culinarie che faranno tendenza nel 2023 in Italia”, il campione dei Manager Food and Beverage intervistati si è così espresso:
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